Titolo:
Arredare con la memoria
A cura di:
Franco Boggero e Paola Traversone
con il contributo di:
Giandomenico Montinari
Da una collaborazione con due storici dell’arte (Franco Boggero e Paola Traversone della Soprintendenza della Liguria) è nata una ricerca piuttosto inconsueta su una serie di edifici medievali (per lo più chiese) del Ponente ligure, visti non solo dal punto di vista storico – architettonico, ma anche come testimonianze relativamente recenti e quasi contemporanee di un’antichissima visione del sacro, concepito anzitutto come delimitazione dello spazio.
Partendo dalla constatazione del frequente riutilizzo di colonne e capitelli preesistenti, per circoscrivere aree legate al culto, quali il sagrato delle chiese, riutilizzo evidentemente non casuale ma quasi inspiegabile sul piano strettamente estetico e funzionale, viene esplorata la possibilità che esso rappresenti una sorta di manifestazione dell’immaginario ancestrale, come un “ricordo” dell’epoca in cui fare il sacro si identificava col circondare di steli (o di pali, divenuti poi colonne) un ambito che assumeva connotazioni sacrali.
Il ruolo dello psicoantropologo è quello di cercare di spiegare come un “taglio” nella terra e una delimitazione spaziale inducano l’attivazione di forme di psichismo collegate con la ritualità, cioè col primo e più importante strumento di espansione della coscienza umana e di autorigenerazione spirituale dell’umanità.